21 febbraio 2019
Dopo la puntata dedicata alla pasta italiana, continua la collaborazione tra il mensile dedicato ai consumatori Il Salvagente e lo storico programma televisivo Striscia la Notizia, in onda sulle reti Mediaset.
Questa volta a “È tutto un magna magna”, rubrica condotta da Max Laudadio, il giornalista e il direttore del Salvagente Riccardo Quintili si sono concentrati sul prosecco, uno dei gioielli più invidiati del made in Italy.
L’inchiesta, come sempre corredata dai risultati dei test svolti e dalle relative classifiche comparative, è apparsa originariamente sulle pagine della rivista all’interno del numero di giugno.
Con le sue 500 milioni di bottiglie vendute ed esportate in tutto il mondo, complice la conquista di fette di mercato in costante aumento, il prosecco si sta affermando sempre più come concorrente del rinomatissimo champagne francese.
Il problema, come ha raccontato Riccardo Quintili a Striscia la Notizia, è però quello dell’utilizzo massiccio di pesticidi.
Si stima che una percentuale oscillante tra il 60 ed il 90 % delle sostanze potenzialmente tossiche impiegate nelle vigne finiscono “fuori bersaglio”, si disperdono cioè nell’aria respirata quotidianamente dagli abitanti delle case in prossimità delle zone di viticoltura.
L’intervista a Patrizia Gentilini, medico oncologo ed ematologo, ha sottolineato proprio la pericolosità di queste componenti: gli effetti più rilevanti per l’organismo e la salute umana sono a carico del sistema ormonale, neurologico e favoriscono la probabilità di sviluppare numerosi tipi di tumore.
Ma a destare la preoccupazione maggiore, come ricordato dalla dottoressa interpellata da Striscia la Notizia, sono gli effetti derivanti dalla combinazione di queste molecole e del loro potenziale effetto moltiplicativo – conosciuto come effetto cocktail.
La rivista Il Salvagente, analizzando 12 bottiglie di prosecco di 12 marche differenti e selezionate tra quelle più comunemente consumate, ha scoperto che mentre alcune sono risultate completamente pulite da sostanze nocive, altre hanno fatto rilevare al loro interno ben 7 sostanze, tutte riconducibili alla categoria chimica dei fungicidi.
Tutt’altro che una casualità, secondo Riccardo Quintili: la presenza contemporanea di 7 pesticidi differenti ma tutti accomunati dalla stessa funzione, infatti, sarebbe riconducibile al tentativo di non superare i limiti di legge con un unico fungicida applicato in dosaggi non consentiti.
Il servizio di Striscia ha anche evidenziato come il problema non sia affatto circoscrivibile al solo caso del prosecco; nell’analisi realizzata sui vini bordeaux francesi, ad esempio, le sostanze presenti per singola bottiglia sono state addirittura 15.
Quale ruolo possono giocare le autorità competenti per arginare i rischi reali che queste bevande, sempre più diffuse ed acquistate, possono arrecare alla salute dei consumatori?
Per il direttore del mensile Il Salvagente si passa da etichette più chiare sulle bottiglie e soprattutto dall’introduzione di una legge che vieti o riduca fortemente la presenza simultanea di più pesticidi; porre un limite per ogni sostanza ma consentire l’effetto cocktail può essere molto pericoloso.