30 marzo 2020
Una cosa è certa: dopo il Coronavirus nulla sarà più lo stesso.
Tra le urgenze dettate dalla pandemia sta emergendo con forza la necessità di un cambio di paradigma del sistema produttivo italiano, risvegliatosi in piena emergenza con molte aziende costrette a fare i conti con le proprie mancanze in quanto a competenze digitali.
La diffusione dello smart working, il lavoro agile e a distanza, è una realtà operativa già consolidata in numerosi Paesi del mondo; in Italia ha cominciato ad affacciarsi timidamente soltanto di recente, più a causa di necessità legate al Covid-19 che ad un modo inedito di concepire il futuro del lavoro.
Gli osservatori e centri studi più autorevoli indicano la digitalizzazione, già da diversi anni, come un processo inarrestabile e che risponderà alle nuove esigenze di persone e imprese.
Imprese che, al termine dell’emergenza, dovranno necessariamente adottare strategie differenti sul piano strutturale per ricominciare a competere in un mercato ulteriormente mutato.
Digitalizzazione delle aziende, un processo fondamentale dopo il Covid
Ne è convinto anche Mik Cosentino, uno dei più noti imprenditori digitali italiani e fondatore insieme al fratello Gabbo e Pier Giuliante, di InfomarketingX, una piattaforma di studio pensata per aiutare aziende e professionisti a trasferire parte delle attività economiche online.
“Le aziende che si troveranno ad essere meglio posizionate – spiega Cosentino – sono quelle che negli ultimi anni, con lungimiranza, hanno digitalizzato parzialmente o totalmente il proprio business. Ed è un vantaggio competitivo che si avvertirà soprattutto in queste settimane, quando le persone saranno costrette a casa, avranno più tempo per acquistare e il numero delle aziende che potranno offrirgli beni o servizi saranno estremamente limitate (e favorite) per via del lockdown”.
Digitalizzazione delle aziende, i vantaggi
I vantaggi del web sono tantissimi: si snelliscono le tradizionali strutture aziendali al contempo velocizzando i processi, e soprattutto si ha la possibilità di raggiungere una platea di utenza pressoché illimitata.
La vera sfida consisterà dunque nello sfruttare al massimo il periodo di quarantena, acquisendo competenze in grado di fare la differenza nel mondo lavorativo che dovremo affrontare nel dopo Coronavirus.
Digitalizzazione delle aziende: quali sono le skills da apprendere?
Secondo Mik Cosentino le skills fondamentali da apprendere sono sostanzialmente due: “la prima è senza dubbio saper gestire il traffico online e creare leads. I social network in particolare sono diventati una vetrina fondamentale per chiunque abbia un’attività, e saper veicolare il traffico in pagine aziendali contenenti informazioni che un potenziale cliente è interessato a conoscere è di vitale importanza. Questo aspetto è particolarmente importante anche per le aziende dei settori attualmente più colpiti, come quello alberghiero e della ristorazione”.
Quanto alla seconda competenza fondamentale, l’imprenditore Mik Cosentino non ha dubbi: “alle imprese italiane occorrono nuove strategie di vendita, maggiormente focalizzate sull’online e in grado di far percepire all’esterno quali sono i punti di forza del prodotto o servizio che stiamo offrendo e perché, tra tante aziende, dovrebbero scegliere proprio noi”.
Le altre skills da imparare sono il copywriting e un mindset in grado di traghettarci fuori dalla crisi in modo propositivo, ma soprattutto, conclude Cosentino, “cerchiamo di cogliere tutte le opportunità che possono derivare da questa quarantena per ritrovarci migliori, più forti e competenti una volta che ne saremo fuori”.