08 aprile 2017
Anche l’Italia ha la sua dose di luoghi insoliti e misteriosi. Come questa isoletta nella laguna di Venezia: Poveglia.
Quando arrivò la peste nera, era qui che venivano mandati a curarsi (o morire) quelli che erano contagiati.
L’isola di Poveglia, si trova a sud di Venezia, lungo il canal Orfano, ha una superficie di 7,25 ettari e si classifica come una isola piuttosto grande del canale lagunare.
Poveglia, l'isola abbandonata a sud di Venezia dove regna il mistero
É abbandonata da anni, per cui potete immaginare come la vegetazione abbia preso il sopravvento e in certi punti il passaggio sia ben difficile. É talmente misteriosa che qui le storie di fantasmi si perdono. Non servono strumenti fantascientifici per accorgersi che qualcosa realmente non va per il verso giusto: l’atmosfera suggestiva è davvero palpabile.
Poveglia attualmente è avvolta nell’oblio ma un tempo era un luogo fiorente. Allo scoppio della guerra di Chioggia, per la sua strategica posizione, venne sfruttata come avamposto militare e gli abitanti furono costretti ad abbandonarla. E da quel momento rimase disabitata, trasformandosi in un luogo piuttosto macabro relegato a diverse mansioni.
Poveglia, prima lazzaretto, poi manicomio
Nel 1700 sorse qui un lazzaretto dove i corpi delle persone colpite dalla peste, venivano bruciati e sepolti sotto i vigneti. Per questo, ancora oggi, non è raro trovare ossa umane che affiorano dal terreno.
Ma l’orrore continua quando a Poveglia venne costruito, nel 1922 un manicomio. Proprio il manicomio, dopo lo smantellamento nel ’68, secondo alcuni, fu scenario di avvistamenti di fantasmi: le anime degli appestati tornavano a tormentare i vivi. Ovviamente ipotesi e leggende mai accreditate, come quella che il direttore del manicomio fosse un lobotomizzatore, e gli spiriti lo avessero spinto alla pazzia e al suicidio gettandosi dal campanile dell’isola.
Tra i fantasmi degli appestati e quelli dei malati psichiatrici, per gli esoterici, Poveglia è uno dei luoghi più infestati del pianeta. Alle 2 di ogni notte, si narra si possa sentire il lamento di una bambina.