22 marzo 2018
In
laboratorio 19 croccantini per cani adulti per trovare il miglior
compromesso tra valore nutrizionale, micotossine e metalli pesanti.
Roma 22 marzo 2018 –
Ipervitaminizzate, arricchite con ginseng o frutti di bosco,
improntate alla dieta mediterranea, persino vegetariane. Di fronte
alla varietà di crocchette per cani è semplice sbagliare
l’acquisto. Per questo il mensile dei consumatori Il Salvagente ha
portato in laboratorio 19 marchi di crocchette: dai prodotti a
marchio della grande distribuzione e dei discount a quelli di marche
famose come Monge, Miglior Cane, Hill’s, Royal Canin, Ultima, Almo
Nature, Expecial Dog, Exclusion, Wildfiel e Canagan.
In
un caso il test ha rilevato la presenza
di salmonella
nei croccantini. Una contaminazione che può presentare dei rischi
tanto per l’animale che per chi gli sta accanto in famiglia. La
salmonellosi, infatti, può colpire tanto l’uomo quanto i nostri
animali. Si può trasmettere da animale ad animale ma anche da
animale a uomo, e rappresentare un problema quando si maneggia il
cibo destinato ai cani.
Messi alla prova su
micotossine e metalli pesanti, gli alimenti non hanno
invece deluso. La contaminazione è sempre molto bassa, ben sotto i
limiti -quando previsti - dalla legge.
E
dal punto di vista della qualità
nutrizionale?
Accanto ad alimenti giudicati eccellenti ce ne sono diversi che
difficilmente possono essere considerati un pasto equilibrato. Il
professor Alessandro Gramenzi, docente di Alimentazione animale della
facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, nel
lungo speciale del Salvagente ricorda però di non cedere al
fai-da-te e preferire i preparati industriali. E consiglia: “Il
primo controllo va fatto in etichetta per preferire crocchette con un
maggiore contenuto di proteine di origine animale a quelle dove i
cereali sono presenti in maggiore concentrazione”.
Nel
numero anche i 16
alimenti
che i cani non
dovrebbero mai assaggiare
per evitare problemi di salute, suggeriti
dall’American Veterinary Medical Association’s