27 gennaio 2017
Ho vissuto il dolore portato dentro per generazioni dalla mia famiglia, un dolore tanto assurdo quanto vergognoso frutto di una follia umana che si chiama olocausto. La vergogna di aver perso qualcuno in un modo atroce, la vergogna che sia davvero potuto accadere.
In memoria di Vincenzo Attimo, fratello di mia nonna materna, vittima dell’abominio nazista
Attimo Vincenzo, nato a Milano l’11 aprile 1927. Anni 17. Arrestato a Bollate. Internato nel Campo di smistamento di Bolzano/Gries. Deportato da Bolzano con destinazione Flossenburg il 5 settembre 1944. Arrivato ed immatricolato il 7 settembre 1944. Matricola 21813. Inserito in una delle marce di evacuazione di Flossenburg (tra l’8 ed il 20 aprile 1945). Morto di colpo di fucile alla nuca a Stamsried tra il 21 o 30 aprile 1945 (secondo il Ministero della Difesa 28 aprile 1945). Identificata la salma nel 1946, tra i 597 internati che erano stati uccisi e sepolti durante la marcia di trasferimento (marcia della morte) nelle località tra Diebersried, Stamsried e Posing. Sepolto a Monaco di Baviera / Waldfriedhof / Cimitero militare italiano d’onore (Germania). Posizione tombale: riquadro 6, fila 7, tomba 30. Resti rimpatriati.
Pagina del libro matricola del campo di concentramento di Flossemburg. Matricola 21813 Attimo Vincenzo
Nel 1946 furono esumate le salme di 597 internati sepolti tra Diebersried, Stamsried e Posing durante la marcia della morte, quando le truppe americane di liberazione erano ormai alle porte. I nazisti evacuorono i campi di concentramento uno a uno, abbandonandoli e distruggendoli, trasferendo gli internati e distruggendo le prove delle atrocità commesse.
Dall’esame medico legale effettuato da sei medici risultò che:
- 364 erano stati fucilati
- 44 erano stati uccisi a colpi di randello
- 24 non erano ancora deceduti quando erano stati sepolti
- 8 non erano probabilmente ancora deceduti quando erano stati sepolti
- 19 erano morti per sfinimento
- 138 erano deceduti per cause non accertate
Di loro fu possibile identificare e traslare nel cimitero italiano di Monaco le salme dei seguenti internati italiani:
- Vincenzo Attimo- Matricola Flossenburg 21813
- Alfonso Di Natale – Matricola Buchenwald 132776
- Jarro Forti Magrini- Matricola Flossenburg 43721
- Demetrio Lobino- Matricola Buchenwald 101736
- Carlo Radaelli – Matricola Flossenburg 21717
Vincenzo Attimo, il rimpatrio della salma dopo l'individuazione del luogo della sepoltura
Nel 1968 la madre di Vincenzo, Teresa Cimmino, venne a sapere il luogo di sepoltura dei resti del figlio, fino ad allora da lei creduto ancora in vita, al punto da rifiutare ogni tipo di risarcimento da parte dello Stato che finalmente si era liberato dal fascismo. Ne chiese la restituzione nel 1968, inutilmente (vedi secondo comma articolo 4, legge 9 gennaio 1951, n° 204).
Salma rimpatriata il 6 giugno 2003 ed inumata nel cimitero di Bollate (Mi)
Dopo aver rintracciato le sue spoglie furono allargate le ricerche ai suoi compagni di prigionia.
Quello che segue è l’elenco dei civili e militari deportati nel Campo di concentramento di Flossenbürg, morti nello stesso lager, sepolti nei cimiteri militari italiani di Francoforte sul Meno e Monaco di Baviera.
- Domenico Ambrosioni, 36 anni
- Mario Ardu, 39 anni
- Enrico Doro Avigdor, 18 anni
- Terenzio Baldovin, 19 anni
- Silvio Bartarelli, 47 anni
- Giuseppe Bomba, data di nascita sconosciuta, morto il Flossenbürg il 16 marzo 1944
- Pasqualino Carraro, 30 anni
- Tommaso Caviglia, 19 anni
- Angelo Cortesogno, 43 anni
- Nereo Crepaldi, 21 anni
- Rinaldo Cresseri, 34 anni
- Fausto Cumin, 23 anni
- Bruno De Angeli, 20 anni
- Giovanni De Lorenzi, 27 anni
- Antonio De Stefano, 21 anni
- Mario Follini, 47 anni
- Antonino Galatà, 39 anni
- Carlo Grand, 32 anni
- Adolfo Hind, 53 anni
- Jarro Magrini o Jarro Forti Magrini Jarro, 36 anni
- Ernesto Martinelli, 23 anni
- Angelo Melchior, 21 anni
- Virginio Micheluz, 40 anni
- Movilla o Domenico Movilia, 20 anni
- Giuseppe Nuti, 36 anni
- Angelo Michele Pasquale, 36 anni
- Arnaldo di Luigi Pastarini, 21 anni
- Oreste Peirone, 30 anni
- Domenico Peluso, 27 anni
- Fortunato Pianon, 22 anni
- Alessandro Pieri, 60 anni
- Carlo Radaelli, 21 anni
- Giuseppe Schuligai, 55 anni
- Antonio Scocchetti, 21 anni
- Pasquale Sperti, 21 anni
- Eugenio Spinozzi, 39 anni
- Carlo Vidovic, 34 anni
- Bruno Violin, 26 anni
- Luciano Giovanni Zamboni, 22 anni
- Antonio Zanella, 20 anni
- Livio Zanier, 19 anni
- Pietro Zoccastello, 30 anni
Molti di loro, ancora oggi, sono dimenticati di Stato.
Affinchè queste morti non siano state inutili. Queste testimonianza non siano state vane.
Chi non sa ricordare il passato è condannato a ripeterlo.
Principali fonti e riscontri
I.T.S. Arolsen: “libro matricola” del Campo di concentramento di Flossenburg
Amministrazione dei Cimiteri di Monaco di Baviera
Ministero della Difesa; Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra
Valeria Morelli – «I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945» – Scuole Pav. Grafiche Artigianelli – marzo 1965.
Associazione Nazionale Ex Deportati (Milano) – Presidenza Nazionale – «Archivio Tibaldi» – Elenco digitalizzato dei deportati italiani (tratto dall’archivio privato di Italo Tibaldi).
Deceduti all’Ospedale americano di Dachau (lista di Giovanni Melodia).
«Il Libro dei Deportati» – Ricerca del Dipartimento di Storia dell’Università di Torino – diretta da Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia – promossa da ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati – Volume I – I deportati politici 1943-1945 – Tomi 1-3 – a cura di Giovanna d’Amico, Giovanni Villari e Francesco Cassata – Ugo Mursia Editore (2009).
Archivium Secretum Vaticanum / Cav 52: «Inter Arma Caritas». L’Ufficio Informazioni Vaticano per i prigionieri di guerra, istituito da Pio XII (1939-1947) a cura di Francesca di Giovanni e Giuseppina Roselli. Presentazione di Sergio Pagano (2004). Volume 1 / Inventario, volume 2 / Documenti; schedario digitalizzato (schede di ricerca in formato digitale, dei militari e dei civili di cui si chiesero notizie tra il 1939 e il 1947). Elenco 610/A-B: elenchi compilati clandestinamente dagli internati nel Campo di Mauthausen, con 2000 nomi di prigionieri di cui 72 deceduti, consegnati dal reduce Giuseppe Calore di Milano il 2 agosto 1945.
Albo I.M.I. in Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione.
Un ringraziamento speciale a Roberto Zamboni http://www.dimenticatidistato.com che contattò la mia famiglia nel 2001 e che la aiutò nella ricostruzione degli accadimenti drammatici narrati.