11 marzo 2020
“Si tratta di un atto coraggioso e forse estremo, ma necessario”.
È questo il grido di un gruppo di imprenditori piemontesi guidati da Paola Veglio, a capo della Brovind Vibratori S.p.A. di Cortemilia (provincia di Cuneo), che implora la chiusura totale delle attività ad eccezione di farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari e di prima necessità.
Covid: Paola Veglio, AD di Brovind Vibratori S.p.A, chiede lo stop delle aziende per due settimane
L’azienda, nata nel 1986 e tra le primissime in Europa a specializzarsi nell’alimentazione automatica su basi vibranti elettromagnetiche, è la capofila tra coloro che richiedono a gran voce di rallentare l’ondata di contagio da Coronavirus in ogni modo possibile.
“L’Italia si deve fermare in toto per almeno due settimane. Aziende, trasporti, negozi, attività, tutto chiuso” – esorta Paola Veglio, che poi aggiunge: “Non si dovrebbe uscire di casa se non per fare la spesa ogni 3 giorni e per comprovate necessità sanitarie non differibili, altrimenti ogni provvedimento risulterà inutile”.
Il coro della titolare della Brovind e degli altri imprenditori piemontesi che la sostengono si aggiunge alle richieste avanzate in questi giorni dal governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, il primo a richiedere al Governo Conte delle misure più stringenti per arginare l’epidemia.
“Ho un’azienda di 145 persone, – specifica Veglio – può sembrare un paradosso ma imploro: obbligatemi a chiudere per salvaguardare le persone. Bastano quindici giorni”.
Quindici giorni in cui “lo Stato dovrà aiutare le aziende e sostenerle in questo stop, perché i milioni che stanzierà con quell’intento se li ritroverà risparmiati nella sanità e con la possibilità di curare tutti”.
Una soluzione drastica ma necessaria, probabilmente inevitabile, condivisa da un nutrito gruppo di aziende piemontesi, che dicono al Governo: “Tireremo la cinghia, chiederemo aiuto, ma ci rialzeremo. Vivi e più forti che mai”.