12 settembre 2018
Roma,
12 settembre 2018 - La fotografia che ritrae Mimmo
Lucano sporgersi dalla sua
finestra con il pugno chiuso, alzato al cielo, salutando un folto
corteo di uomini e donne che lo hanno ringraziato e sostenuto
sfilando per le vie di Riace,
è una delle immagini simbolicamente più potenti ed eloquenti di
quanto accaduto nel comune in provincia di Reggio
Calabria.
Il Sindaco di Riace Mimmo Lucano agli arresti domiciliari
Una
sentenza di arresto ai
domiciliari, molto contestata
e che ha fatto scalpore in tutto il mondo, ha momentaneamente
interrotto la prosecuzione di quello che è internazionalmente
riconosciuto come un modello
positivo ed efficace di integrazione,
basato non sulla paura e il respingimento dei migranti ma su di
un’idea di reale accoglienza.
Il Sindaco di Riace Mimmo Lucano considerato un modello di integrazione dei migranti
É ormai dal 2001
che il sindaco di Riace Mimmo
Lucano, non senza difficoltà,
è riuscito ad avviare uno straordinario processo di integrazione
mediante l’inserimento intelligente di migranti e con l’ausilio
dello Sprar,
il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.
I
risultati sono sotto gli occhi di tutti, e parlano di una visione
lungimirante e piena di
concretezza: quello che versava nello stato di un borgo pressoché
fantasma, svuotato
dall’emigrazione di giovani
verso nord in cerca di migliori opportunità lavorative, è divenuto
negli ultimi anni un luogo
pieno di speranza, di vita, di futuro,
e un autentico punto di riferimento per Italia ed Europa.
La strategia di Mimmo Lucano: ripopolare il paese con gli immigrati
Lucano
ha negli anni sperimentato ed innovato, mosso da un’antica saggezza
popolare, rianimando le vecchie mura di case abbandonate a sé stesse
nel vuoto di un borgo spopolato, ha riaperto piccole
botteghe rendendole operative
e funzionanti, ha organizzato un sistema di raccolta
differenziata, ha donato la
speranza di un’esistenza migliore ai migranti approdati a Riace,
rendendoli parte integrante di un progetto comunitario di enorme
coraggio.
Le proteste contro l'arresto di Mimmo Lucano
Il
suo arresto per “favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina”
ha immediatamente mobilitato una catena di solidarietà, in Italia ma
non solo; mentre sabato 6
ottobre migliaia di persone
sfilavano per le vie del “paese dell’accoglienza”, a Londra
e Parigi
e Barcellona
si organizzavano sit-in
e manifestazioni
accomunate da un unico grido: “Riace è un simbolo che va difeso”.
La
sindaca di Barcellona
Ada Colau,
da tempo in stretti rapporti politici con Mimmo
Lucano in relazione alla
questione dei porti aperti contro la chiusura delle frontiere, ha
usato parole forti
per condannare quanto avvenuto in Italia: “L’Italia di Salvini
arresta un uomo onesto, instancabile lavoratore, sindaco di un paese
esempio di accoglienza e coesione sociale. Le città europee devono
reagire!”.
Lo
stesso pensiero è stato espresso dalla sindaca
di Madrid, Manuela
Carmena, che ha sottolineato
la responsabilità da parte degli enti locali di accogliere e
garantire protezione a coloro che fuggono da guerre e barbarie.
Oltre
al mondo politico, si sono espressi in sincere manifestazioni di
solidarietà anche alcuni degli intellettuali ed artisti più celebri
al mondo, su tutti il regista Wim
Wenders, che si era già
occupato del progetto Riace
nel 2009
girandovi un suo film dal titolo “Il
Volo”.
A
dimostrazione di come Mimmo Lucano non sia solo, e che Riace
rappresenta oggi l’emblema e il sogno reale di una nuova Europa
possibile, fondata sui diritti e l’accoglienza.